Della sua biografia si sanno poche cose certe. Personaggio enigmatico e di umilissime origini, Eusapia nasce nel 1854 in Puglia, a Minervino Murge - vicino Bari, ma è qui a Napoli che ha vissuto la maggior parte della sua vita, nella sua casa in via Benedetto Cairoli

Eusapia ha sempre descritto in maniera piuttosto contraddittoria la sua infanzia difficile. Raccontava spesso che la madre sarebbe morta nel darla alla luce, secondo altre versioni sarebbe morta comunque poco dopo la sua nascita. Il padre invece, sempre secondo i suoi racconti, sarebbe stato assassinato dai briganti davanti agli occhi della piccola.

L'idea di un'infanzia terribile fu alimentata dalla stessa Palladino. Raccontava episodi secondo cui a poco più di un anno fosse scivolata in casa procurandosi la frattura dell'osso parietale, o come quando la sua stessa nonna l’avrebbe colpita violentemente con una pentola, procurandole una frattura cranica.
Una personalità complessa, un carattere spigoloso e una forte ignoranza, che si contrapponeva sotto ogni punto di vista ai personaggi che la frequentavano, il meglio della cultura e della scienza europea del tempo.

Il fenomeno dello spiritismo nasce intorno agli anni ‘50 del 1800, all’interno della corrente dello spiritualismo di inizio ‘800, sviluppatosi in contrapposizione al materialismo.
Celebri sono le vicende delle sorelle Fox, negli Stati Uniti, le prime ad attirare l’attenzione dei media su apparenti fenomeni paranormali. E’ un fenomeno che si espande rapidamente, a macchia d’olio, dall’America a tutta Europa. Il filosofo francese Allan Kardec è tra i primi ad approfondire e investigare su quegli strani fenomeni, è lui che codifica, attraverso i suoi saggi, lo spiritismo, cercando di disciplinarlo come una scienza vera e propria.
Sono infatti gli scienziati i primi ad interessarsi alle presunte manifestazioni degli spiriti, affascinati dalla possibilità, che in quel periodo sembrava concretizzarsi, di poter comunicare con l’aldilà.

Quando Eusapia arriva a Napoli è ancora una ragazzina. Si sposa ancora giovanissima con un prestigiatore ambulante, mentre lei finisce a lavorare a casa della famiglia Migaldi, una famiglia di appassionati spiritisti. Si racconta che una sera, venuto a mancare un invitato, Eusapia venne coinvolta dai suoi padroni in una seduta spiritica. Doveva essere solo un anello della catena medianica, ma i fenomeni che si verificarono nella stanza stupirono tutti, non erano mai accaduti prima: oggetti che volavano, colpi sul tavolo, voci di defunti… Ci volle poco tempo per far attribuire quegli strani fenomeni alla sua presenza, ed è in quel momento che inizia la sua nuova vita, che la porterà ad essere una delle medium più popolari al mondo.

Una donna bizzarra, Eusapia Palladino. Ignorante, poco amante della pulizia, arrogante e irascibile. Un modo di fare spiritismo, il suo, fortemente stratificato e contaminato dalla tradizione popolare di Napoli. Ne ho parlato con Francesco Paolo de Ceglia, Docente di Storia della scienza presso l’Università di Bari e co-autore nel 2018 del libro “La pitonessa, il pirata e l’acuto osservatore”, che affronta proprio il rapporto tra scienza e spiritismo nell’Italia della Belle Epoque.

La vera svolta per la Palladino è l’interesse che riscuote da parte del napoletano Giovanni Damiani, uno dei pionieri dello spiritismo italiano. Fu lui che, colpito dalla ragazza, la prese sotto la sua tutela, si occupò del suo mantenimento e soprattutto la introdusse nei circoli di spiritismo più famosi d’Europa.

Iniziò così per Eusapia una serie infinita di dimostrazioni e di sedute spiritiche, molte delle quali davanti a importanti scienziati dell’epoca, compresi alcuni futuri premi Nobel, come i fisici Pierre e Marie Curie, il medico Charles Richet, ma fu uno scienziato in particolare ad essere letteralmente stregato dalla Palladino: Cesare Lombroso.

Come molti sanno Lombroso è il padre dell’antropologia criminale.
Le sue teorie mettevano in correlazione le caratteristiche anatomiche con il comportamento criminale. Per Lombroso criminali si nasce, come una vera e propria patologia ereditaria.
In quel periodo era uno dei più autorevoli e prestigiosi personaggi dello scenario culturale italiano, e forse proprio per questo finisce nell’essere convinto anche lui a partecipare a qualche seduta spiritica con Eusapia Palladino.

Incredibile pensare come una ragazza di umilissime origini come Eusapia, ignorante, poco amante della pulizia, arrogante e irascibile, sia riuscita a diventare una delle medium più popolari al mondo, attirando l’interesse e la curiosità degli scienziati più in vista del tempo.
Il Professor De Ceglia mi ha spiegato meglio come sia riuscita in questa impresa.

La seduta avviene nel 1891. Con lui ci sono altri illustri studiosi e professori universitari, tutti molto scettici sulle effettive capacità della Palladino. Durante la seduta non avviene nulla di insolito, ma improvvisamente, dopo la seduta, con le luci accese, Lombroso vede distintamente un tavolo che si inizia a muovere da solo verso di loro.

Questo episodio diventa per lui la prova che i fenomeni di Eusapia sono reali, anche se, in coerenza con le sue teorie, non sarebbero stati da attribuire agli spiriti ma bensì alla stessa Eusapia, che forse era vittima di una qualche patologia cerebrale che le permetta di liberare delle presunte energie psichiche.

Questa fu la sua prima spiegazione, ma andando avanti con la frequentazione della Palladino, che durerà quasi 15 anni, Lombroso sposterà sempre di più la sua visione dal materialismo allo spiritualismo, e questo lascia un segno fortissimo sulla scena culturale del tempo.

C’è un altro episodio che lo vede protagonista. Una nuova seduta, nel 1901, a Genova. In quell’occasione Eusapia lo sfida dicendogli che sarebbe stata in grado di fargli vedere la madre, morta ormai da parecchi anni. In quella seduta ad un certo punto, nel buio, si avvicina una figura coperta. Alla domanda di Lombroso su chi fosse, rispose chiamando il suo nome. A quel punto Lombroso scoppiò in lacrime. Non importava che, ricordando più in là negli anni lo stesso episodio, lui stesso avesse realizzato che l’entità si era rivolta a lui con accento napoletano quando la madre era veneta, e che i tratti generali della figura fossero molto diversi.

Lombroso vide quello che voleva vedere, e sentì quello che voleva sentire.
E non importava neanche la Palladino fosse stata più volte sorpresa a imbrogliare, a volte anche in modo grossolano. Eusapia infatti si sottopose sempre a verifiche e controlli da parte degli scienziati che volevano verificare l’autenticità delle manifestazioni, e in più di un'occasione i suoi controllori la sorpresero a barare, aiutandosi con un braccio o una gamba nel produrre movimenti o nello spostare oggetti.

Nell’estate del 1902 Eusapia venne esaminata da un gruppo di docenti universitari di Palermo. Venne elaborata una relazione estesa su quegli episodi, e i resoconti raccontano di come le sedie delle persone venivano sfilate e finivano ripetutamente sopra il tavolo, di come mani apparivano dal nulla per tirare i lembi delle giacche.
Le sessioni di studio seguivano delle regole abbastanza rigide e ricorrenti. La Palladino veniva spesso legata alla sedia, veniva tenuta ferma dalle persone accanto che le tenevano mani e gambe. C’erano spesso anche fotografi che al suo comando scattavano le immagini che ancora oggi possiamo vedere e che dimostrerebbero i fenomeni che l’hanno resa celebre.
E’ in questo modo che spesso gli scettici si trasformavano in sorpresi testimoni. Come poteva essere lei a produrre i fenomeni dal momento che era bloccata nei movimenti?

Alla fine furono gli Stati Uniti, patria dello spiritismo, il luogo dove Eusapia Palladino perse definitivamente la sua reputazione. Venne esaminata in varie sedute e fu più volte colta in flagrante mentre compiva trucchi di vario genere. Tornata a Napoli, Eusapia continuò le sue sedute spiritiche, ma col passare degli anni le sue doti si erano indebolite, fino quasi a scomparire, tanto che alla sua morte erano in pochi a ricordarsi ancora di lei. Morì povera, così com’era nata. Ma il mondo stava cambiando. Il paranormale stava cambiando. Era finito il tempo di Eusapia e dei suoi tavolini volanti. Con l’avvento dei grammofoni e degli apparecchi di registrazione della voce gli spiriti iniziarono a parlare, con il perfezionamento della fotografia ebbero sempre più successo le immagini spiritiche. Ma ancora oggi, a più di cento anni dalla sua morte, il mistero, e il fascino, di Eusapia Palladino rimane ancora intatto.